Fino a poco tempo fa di Giovanni Maria Anciuti si conoscevano solo le sue preziose opere sparse in vari musei d’Europa. Oboi e flauti realizzati con le essenze più strane, con i legni più duri: dal bosso al melograno, dall’africano palissandro all’americano granatiglio, fino agli oboi realizzati col costoso avorio. Siamo ai vertici strumentali della musica europea tra Sei e Settecento.
Colui che realizzava queste opera d’arte non si sapeva chi fosse, se non che operava a Milano. Si dava per scontato che quel cognome fosse uno pseudonimo.
Oggi grazie alla tenace ricerca del prof. F.Carreras, ricercatore del CNR di Pisa e appassionato musicologo, sappiamo che G.M.Anciuti nacque a Forni di Sopra nel 1674 e morì a Milano nel 1744.
Ancora giovane partì dal suo paese natale scavalcò il passo della Mauria e raggiunse Venezia. Nella Serenissima avrà avuto la possibilità di frequentare alcune botteghe artigiane, in particolare una che operava nel settore degli strumenti mucicali. Era giovane, imparò presto. Raggiunse Milano appena ventenne. Cominciò a lavorare, si sposò e dal primo Settecento cominciò a sfornare i suoi raffinati strumenti sempre più richiesti: che tuttora arricchiscono i musei dell’intera Europa.